Al paesaggio pittorico tradizionale in cui lo spazio è diviso in tre piani, un primo piano, un secondo piano che lega il primo al terzo, lo sfondo, Friedrich sostituisce una divisione in due piani, abolendo il secondo: al primo piano succede immediatamente lo sfondo, che così appare talmente lontano da sembrare irraggiungibile e infinito. Di qui, l'estraniamento della visione, che si perde in lontananze che non riesce ad afferrare, a dominare, spesso a comprendere.
I ruderi rappresentati nell'Abbazia nel querceto sono quelli reali dell'abbazia di Eldena, presso Greifswald; l'idea del dipinto era già presente dal 1804 almeno, come testimoniava un disegno perduto, in cui il pittore rappresentava il proprio funerale, come avviene anche nella tela, ricca di elementi simbolici, dall'alba che indica la vita eterna alla falce della luna, che rappresenta l'avvento di Cristo. Per Friedrich, contrariamente alla tradizione che vede nella quercia il simbolo patriottico per eccellenza - e come tale veniva rappresentata anche in dipinti a lui contemporanei - essa simboleggia la vita e gli ideali del paganesimo, negativi e ormai morti, ed è pertanto sempre dipinta secca e contorta.
Luogo | Titolo | Dimensioni | Anno |
Berlino, Schloss Charlottenburg | Monaco sulla spiaggia | 110 x 171 | 1808 - 1810 |
Berlino, Charlottenburg | Abbazia nel querceto | 110 x 171 | 1811 |
Amburgo, Kunsthalle | Viandante sul mare di nebbia | 75 x 95 | 1818 |
Winterthur, Fondazione Reinhart | Le bianche scogliere di Rügen | 90 x 70 | 1818 |
Dresda, Gemäldegalerie | La grande riserva | 73 x 102 | 1832 |