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ULTIMO AGGIORNAMENTO: 19. aprile 2004
Soluzioni
Soluzione 2.1 -
Denotiamo con
,
, l'insieme di livello
, in questo caso
l'insieme
.
Dobbiamo risolvere
con
. È evidente che per
l'insime
. Per
è fatto da un solo punto
. Per
si hanno circonferenze di raggio
.
- 1.
- In generale per una funzione radiale, cioè che dipende solamente dalla distanza
dall'origine, gli insiemi di livello possono essere l'insieme vuoto
, insiemi
fatti da un solo punto oppure circonferenze in
, sfere in
(ipersfere di codimensione
in
).
Possono essere anche corone circolari o tutto
o unione di più circonferenze.
In generale si pensi ad una funzione radiale come ad
una funzione radiale
definita tramite
un'altra funzione
nel modo seguente:
.
- 5.
-
se
. Se
dobbiamo capire qual è l'insieme rappresentato
da
. È dato dai punti di
che stanno sulla retta di equazione
. Se invece
si ha
quindi l'insieme di livello
con
è dato da coppie di rette
- 7.
- Risolvendo
si ha per
l'insieme
, per
il solo punto
, per
le curve in Figura 2.1
Figura 2.1:
 |
- 11.
- Risolvendo
si ha per
l'insieme
, per
il solo punto
, per
le curve in Figura 2.2
Figura 2.2:
 |
- 12.
- Risolviamo
Innanzitutto deve essere
. Si ottiene (si veda anche Figura 2.3
per alcune curve di livello)
Figura 2.3:
 |
- 14.
- Sia
e poniamo
. Ciò è equivalente a
con
costante positiva. Gli insiemi di livello sono quindi paraboloidi
di equazione
con
costante positiva.
- 16.
- Se
linsieme di livello è fatto dal solo punto
. Sia quindi
:
ponendo
si ottiene
che, al variare di
in
e in
, rappresentano delle
circonferenze di raggio
con centro nel punto
come rappresentato
in Figura 2.4.
Figura 2.4:
 |
Soluzione 2.2 -
Se il limite esistesse in particolare si avrebbe
ma il primo limite è uguale a
, il secondo a
. Esistono curve lungo le quali
il limite è
?
Soluzione 2.3 -
Ricordo: se una funzione è di classe
sicuramente è differenziabile, ma non è detto
che il viceversa sia vero: ecco un esempio in cui ciò non accade.
È chiaramente continua in ogni
. Vediamo se lo è anche
in
. Se il limite esiste si ha
per cui il limite
esiste ed è zero. Poiché
concludiamo che
è continua.
Per studiare la derivabilità e la differenziabilità si osservi prima che la funzione è
radiale: possiamo infatti esprimerla come
dove
La funzione
estesa per simmetria anche a
(
per
) è derivabile in
(e ovviamente anche per gli altri valori di
): infatti il calcolo del limite del rapporto
incrementale è
Ma se calcoliamo la derivata in un altro punto si ottiene
il cui limite per
non esiste. Concludiamo che la derivata esiste, ma non è
continua nel punto
. Questo si traduce per la funzione
nel fatto che
è differenzibile in
, e il suo differenziale in quel punto è l'applicazione nulla,
ma le derivate, che esistono, non sono continue nel punto
.
Soluzione 2.4 -
Si noti che
mentre
quindi il limite non esiste.
Soluzione 2.5 -
In
vale la seguente stima
da cui otteniamo
quindi
Poiché
si conclude che
Soluzione 2.6 -
Usiamo le coordinate polari:
,
.
Vale:
se e solo se
se e solo se
indipendentemente da
.
Il limite, se esiste, può essere quindi riscritto nelle nuove variabili
come segue
Attenzione! Non sempre l'uso delle coordinate polari è di aiuto nello
svolgere i limiti (si veda ad esempio la soluzione dell'esercizio 2.7).
Soluzione 2.7 -
Se si passa in coordinate polari si ottiene
che non esiste!! Se esistesse dovrebbe essere indipendente dal valore di
.
Ad esempio
Soluzione 2.8 -
Si può mostrare che esiste
tale che
(si veda per esercizio che la disuguaglianza vale con
.
È il valore minore?).
Quindi
Sia
. Si ha, poiché
,
e
significa
per cui il limite è
.
Soluzione 2.9 -
Passando alle coordinate polari si ha
che è uguale a
se
. Per
il limite non esiste: infatti
se si considerano, ad esempio, prima
e poi
e poi si esegue il
limite per
si ottengono due risultati diversi.
Soluzione 2.10 -
Ovviamente l'unico punto in cui fare le verifiche è l'origine in quanto negli altri punti
la funzione è differenziabile.
In coordinate polari la funzione diventa (per
)
e
,
per cui
risulta continua
anche nell'origine. Vediamo se è derivabile: fissiamo un vettore
di norma
(
) e calcoliamo il limite
di conseguenza esistono le derivate direzionali in ogni direzione e si ha
 |
(2.1) |
Vediamo ora se
è differenziabile nel punto
. Se lo è deve esistere
un'applicazione lineare
, denotata anche con
, tale che
inoltre la differenziabilità implica (si veda Osservazione 3.4 delle dispense di teoria)
l'esistenza di tutte le derivate parziali e direzionali e
Poiché l'applicazione deve essere lineare, e l'applicazione in (2.1) non lo è,
si deduce che
non può essere differenziabile.
(Per convincersi si effettui comunque il calcolo del limite
sostituendo al differenziale il valore del gradiente moltiplicato scalarmente
per un vettore
, sapendo da (2.1) che le derivate parziali sono entrambe nulle).
Soluzione 2.11 -
Si ha
visto che
.
Usando questa disuguaglianza si mostra che
è continua, derivabile, differenziabile
(il differenziale è l'applicazione nulla).
Soluzione 2.12 -
Risposta:
(suggerimento: usare le coordiante polari).
Soluzione 2.13 -
Non esistono.
Soluzione 2.14 -
In
è continua, derivabile, differenziabile. Per vedere la
continuità nell'origine si osservi che
(abbiamo usato la disuguaglianza
,
: mostrarla per esercizio).
Quindi
 |
(2.2) |
e di conseguenza
Vediamo la derivabilità: sia
e
vettore di norma
:
Questo limite è zero: si ricordi infatti che
è fissato.
Se
la quantità
è identicamente nulla, se
il limite è zero. Si può vedere in altro modo sfruttando la stima (2.2)
Analogamente si mostra la differenziabilità:
poiché le derivate parziali sono nulle l'applicazione lineare candidata a rappresentare il
differenziale è l'applicazione nulla. Quindi per verificare che
è sufficiente calcolare
Si ha, usando ancora la stima (2.2)
e quindi passando al limite per
si conclude.
Soluzione 2.15 -
Se esistesse, per il teorema di Schwarz, si avrebbe che
, ma è semplice verificare
che ciò non è vero.
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Fabio Paronetto
2004-04-19